Il frame e la tavola
Come già esposto in precedenza, il frame è la “cornice” che racchiude la scena (o vignetta) ed è di dimensioni variabili, a seconda del “taglio” che si vuole dare alla vignetta: può essere rettangolare, in orizzontale o verticale, oppure quadrato:
Naturalmente, le scene complesse in cui agiscono più personaggi saranno chiuse in frame grandi, sia rettangolari, sia quadrati.
Tieni conto che:
- una tavola intera può essere formata da un solo frame
- una tavola può essere composta di diversi disegni senza nessun frame, per accentuarne la dinamicità
Ma queste devono essere eccezioni e non la regola!
I frame nel contesto della singola tavola.
Ogni tavola ha la sua “personalità”, fatta da un numero variabile di frame – di solito da 4 a 6, ma eccezionalmente di numero maggiore nelle tavole più grandi. È importante creare un certo equilibrio per rendere la tavola più interessante e meno “piatta e monotona”, alternando scene complesse ad altre più semplici con primi piani di uno-due personaggi. Un altro sistema è alternare frame chiusi e aperti. Nei frame aperti manca una parte del riquadro – quasi sempre quello superiore – e le nuvolette dei dialoghi risultano libere.
I frame possono essere anche sovrapposti uno sull’altro e, specie nelle scene movimentate, essere “disassati” e irregolari rispetto alla disposizione fissa come in questi esempi:
Per ottenere tutto questo è fondamentale “pianificare” la disposizione delle scene e dei frame già nella fase di “concepimento” della storia, cercando di immaginare mentalmente come verrà realizzata l’intera tavola, procedendo nello stesso modo per lo svolgimento di tutta la storia. La fantasia non vi manca, dunque… usatela bene!
Una soluzione pratica – per i principianti, ma non solo!
È quella di impostarsi una “gabbia” standard con frame a dimensione fissa (per sapersi regolare sulle dimensioni delle vignette) i quali verranno poi suddivisi in base alle scene disegnate:
questa è la soluzione migliore per i fumetti cartacei, ma anche per quelli virtuali, nel caso in cui si volesse creare un e-book sfogliabile.
Un altro metodo è disegnare prima la scena, poi inserire le nuvolette di dialogo (in gergo “fumettarla”) e da ultimo racchiuderla nel frame, ma a mio avviso non è consigliabile in quanto originerebbe dei frame di dimensioni non proporzionate tra di loro e quindi difficilmente “gestibili” nello spazio della tavola.
La scena dentro nel frame
Il frame, chiuso o aperto che sia, è pur sempre uno spazio limitato quindi, nel disegnare una scena bisogna tener ben presente lo spazio che dovranno occupare le nuvolette. I testi, di conseguenza, non devono essere eccessivamente lunghi per non “rubare” troppo spazio al disegno, specie se i personaggi che parlano sono più di uno. Per ogni nuvoletta, da 2 a 5 righe e un massimo di circa 80 caratteri – spazi compresi – possono bastare.
Anche in questo caso, il consiglio è di progettare le singole vignette già nella fase di scrittura della storia.
Si, va bè, ma… quanti frame per ogni tavola?
Già… Quanti frame? L’abbiamo già visto, da 5 a 12, ma esistono anche i formati tascabili – tipo Diabolik o Alan Ford – a due frame per tavola.
Quando i fumetti erano cartacei, c’era il problema di sprecare meno carta possibile, ma oggi, con gli e-book digitali, questo problema non esiste più!
Attenzione, però:
le tavole a 5/6 frame sono da preferire, in quanto più leggibili e meno “piene” di quelle a 10 o più vignette, dove testi e disegni sono forzatamente più piccoli.
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utilissimo